Nonostante il Covid-19 e le premesse che non erano delle migliori, visto che dopo un po’ di tentativi di organizzare una passeggiata nei borghi che avevamo calendarizzato ci ritrovavamo di fronte a strutture non ancora pronte per l’apertura al pubblico, decidemmo di andare nella valle caiatina, a Piana di Monteverna, prima chiamata Piana di Caiazzo.
Scelta condizionata soprattutto dal cordialissimo Antony, membro della proloco di Piana. Sì proprio lui, con il suo modo naturale di coinvolgere le persone, ci spinse a scoprire il piccolo borgo ai piedi del monte Verna.
Arrivati, parcheggiammo a piazza Municipio e ci incamminammo verso il centro.
Percorrendo la piccola stradina in discesa che porta al centro del paese siamo subito, tutti, catturati da una piccola chiesetta.
È la chiesa della Madonna delle Grazie, la cui prima edificazione risulta antecedente al al XII secolo, poi è stata riedificata agli inizi del 1600, nota anche come chiesa di Santo Angiolillo. Nella chiesa è presente una grotta naturale, dove è collocata una cappella dedicata alla Madonna di Lourdes.

Svoltammo poi per il centro, in fondo alla strada, posta in rilievo rispetto al piano stradale, si vede la chiesa dello Spirito Santo, una chiesa nata intorno al 1600.
La chiesa affaccia sulla piazza del paese, Piazza XXI Maggio, che offe un bellissimo panorama immerso nel verde, che dona tranquillità e spensieratezza.

Da qui, poi, raggiungemmo Antony nella sua splendida bottega di fiori. Come già ci aveva accennato erano ancora tante le restrizioni da rispettare, ma nonostante ciò riuscì ad organizzare una visita alla chiesa di Santa Maria a Marciano. Prima però ci consiglio di visitare Villa Santa Croce.
Villa Santa Croce
Accogliemmo, ovviamente, i suoi consigli e tra una chiacchiera e mille risate l’ora di pranzo era giunta. Così dopo il nostro ordinario pranzo a sacco ci spingemmo per le viuzze del borgo, che sorge sul monte Santa Croce, una delle punte della catena dei Monti Trebulani.
Arrivammo alla Piazzetta delle chiacchiere, ad accoglierci uno splendido belvedere, inutile descriverne la bellezza e le sensazioni che regala! Un tuffo nel verde, nella natura incontaminata. Non riuscivamo a non immortalare quel panorama.


Tra il silenzio del posto incontriamo una coppia del posto, il silenzio rotto dalle nostre voci li stranisce, perché ormai quel luogo vive nel silenzio, perché, come loro stessi raccontano ogni iniziativa ad esso legata sta svanendo, insieme alle sue tradizioni.
Le origini di villa Santa Croce non sono ben chiare, se ne hanno le prime notizie intorno al 1400, se ne trova, infatti, traccia in una pergamena del 1436 nella quale si parla di un certo Giovanni de Adenulfo di Villa S.Croce. Dall’anno 1700 si ha certezza della vita cittadina di Piana.
Salendo verso il cimitero, tra la natura e il silenzio spicca una doppia cinta di mura ciclopiche, sono i resti del monastero, La Badia Benedettina del monte Santa Croce, che in base alle varie ricostruzioni sarebbe stata fatta edificare dal Conte Landolfo tra il 979 e il 981.
Chiesa di Santa Maria a Marciano

Nel pomeriggio ci dirigemmo poi alla chiesa di Santa Maria a Marciano, ad accoglierci c’è Antony con la guida Nunzia Cecere, che nonostante i suoi impegni e il poco preavviso ci appassiona alla piccola chiesa e ai suoi affreschi.
L’attuale struttura della chiesa risale al XIV secolo. Anche se le sue origini sono anteriori all’anno 979. Intorno al 1303 la Chiesa in stile gotico è stata completamente ricostruita ed ampliata con i caratteri dell’architettura angioina. Ad oggi la chiesa presenta origini gotiche angioine con influenza catalana.
La bifora sovrastante, che fa parte dell’eremo, è uno dei rari esempi dell’alto casertano di architettura catalana, insieme alla scala a chiocciola in pietra, una delle prime di importazione spagnola.

Una chiesa ricca di affreschi, di cui purtroppo non si hanno evidenze storiche. Infatti, i documenti erano contenuti nell’abbazia di Montecassino e sono andati persi.
I soggetti degli affreschi sono stati dunque ricostruiti nel tempo, dai tanti studiosi che si stanno dedicando alla chiesa. È proprio Nunzia, la nostra guida, che di recente con un gruppo di sue colleghe stanno portando alla luce l’identità degli affreschi grazie ai due lavori da loro redatti: La Chiesa di Santa Maria a Marciano. Gli affreschi svelati’ e ‘La chiesa di Santa Maria a Marciano’ del 2008 autrici Nunzia Cecere, Amalia Gioia, Rosolena Maresca, Angela D’Agostino.
Di certo gli affreschi non risalgono tutti alla stessa epoca, si distinguono, infatti, affreschi del 300 e del 400, dove è chiara l’influenza esercitata dai grandi pittori fiorentini e senesi.
Sono inoltre presenti degli affreschi del 1234 il cui committente è stato Giovanni Cammario.
Degli affreschi Quattrocenteschi, quelli che tuttora rimangono, sono: la Vergine col Bambino del Transetto e i quattro dipinti della Cappellina a sinistra del Coro. I restanti sono stati ricoperti da vari strati di calce.
Nella cappellina a destra del Coro è rappresentata la Vergine col Bambino, a destra della Vergine, è dipinta Santa Maria Maddalena, a sinistra della Vergine troviamo Santa Caterina d’Alessandria, avvolta in manto rosso.
Sopra la Vergine, nella parete, c’è una piccola apertura monofora, di forma rettangolare, ma con arco ogivale.
A destra dell’apertura è rappresentato S. Giacomo, quello a sinistra invece è rovinato dall’umidità e non risulta identificabile
A destra invece troviamo San Giovanni Battista, al disotto di S. Giovanni, ci si presenta nella parete un’altra apertura monofora, pure di forma rettangolare, però murata nella parte posteriore.
Ai due lati di quest’apertura, si osservano due affreschi, a sinistra c’è S. Stefano, Vescovo di Caiazzo, come si legge dalla scritta “Sanctus Stephanus Caiaccianus”, a destra c’è poi S. Antonio Abate.
Nella parete sinistra, sono rappresentate le maestose figure di tre Apostoli, che sono dipinti pure in piedi come S. Stefano e S. Antonio Abate dalla parte opposta.
Nella restante parte della parete, verso la chiave dell’arco, l’umidità ha prodotto ingenti danni che ne rendono impossibile la definizione dei dipinti.


Lungo il transetto è presente il più importante dipinto quello di Cristo in Croce.
La cappellina a Sinistra del Coro ha ormai pochissimo affreschi, il più interessante è, il solito gruppo della Vergine col Bambino.
Molti sono gli affreschi rovinati dall’umidità, umidità causata dalla presenza di una falda sottostante la chiesa.

La falda sta creando oltre ai problemi di risalita anche problemi strutturali, aggravati dalla spinta dell’eremo sovrastante. Problemi già evidenti nel passato, nel 1620, quando il vescovo di Caiazzo, il vescovo Acquaviva, fece costruire un arco rampante all’esterno per contrastare i danni.
Purtroppo, i problemi strutturali ancora oggi sono presenti e sono costantemente monitorati.
Dopo questa bellissima giornata a Piana ci lasciamo con la gioia nel cuore di sapere che sono ancora tanti i giovani come Antony che cercano di dare vita ai loro piccoli borghi e ci sono giovani come Nunzia che credono ancora nelle tradizioni, nella cultura e nella storia, trasmettono con tantissima passione l’amore per le origini proprie.