Vatolla: il borgo in cui tradizione locale e pensiero filosofico si armonizzano

A sud della provincia di Salerno si erge nel cuore del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni il borgo medievale di Vatolla, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Come spesso accade per i centri abitati di remota fondazione, le tracce delle origini di Viculus Vatulanus si dissolvono nel corso dei  secoli. È ipotizzabile però, dato i numerosi  resti di epoca romana,  che Vatolla esistesse già ai tempi dell’Impero e che sia uno dei paesi più antichi del Cilento. La presenza del maestoso castello, che incanta il visitatore per la sua imponenza, induce a supporre che Vatolla, nel primo periodo della dominazione longobarda sia stato luogo di insediamento degli arimanni, ovvero della guarnigione di confine, caratteristica dell’ordinamento militare dei longobardi, e che in seguito sia mutata in fara, cioè nella forma abitativa civile, che univa l’attività agricola con l’eventuale servizio armato.  Gli elementi artistico-architettonici, manifestazione tangibile della sua storia, e  la posizione sopraelevata del sito creano un’atmosfera suggestiva, quasi fiabesca, che incanta l’anima e dona emozioni profonde:  il panorama, che accoglie il mare salernitano e il paesaggio collinare, i delicati riferimenti religiosi sparsi in tutto il borgo, i richiami al rapporto tra il luogo e il filosofo Giambattista Vico, importante esponente del panorama filosofico napoletano, la tradizione locale, dedita soprattutto alla coltivazione di una varietà di cipolla unica nel suo genere, rendono Vatolla un luogo eclettico, poliedrico, capace di armonizzare la conoscenza in tutte le sue straordinarie sfaccettature.

Scorcio di Vatolla. Foto dell'Associazione Cipolla Di Vatolla.
Scorcio di Vatolla. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.

Il luogo dove germogliò la Scienza Nuova di Giambattista Vico

Giambattista Vico è stato filosofo, storico, giurista e letterato, nato a Napoli nel 1668. Questi fu fortemente legato alla cultura umanistica, che venne a diffondersi nell’ambiente napoletano nella seconda metà del XVII secolo. Nel 1686 il vescovo di Ischia Geronimo Rocca conobbe G. Vico in una libreria napoletana e, ammirandone la vasta cultura, gli propose l’incarico di istitutore per i suoi quattro nipoti. Fu così che Il Vico restò a Vatolla, anche se non continuativamente, per nove anni, spendendo qui  la maggior parte del corso degli studi filosofici. Il grande pensatore ebbe con il paese un rapporto di amore e odio: alcune volte lo definiva “aspra Selva solinga arida e mesta” , altre come “bellissimo sito di perfectissima aria, dalla quale fu restituito alla salute ed ebbe tutto l’agio di studiare e gettare le basi della Scienza Nuova“. Infatti, è proprio in questa terra di rurale fascino che nel  1725 prese forma l’opera in cui è racchiusa nella sua complessità e originalità la dottrina di G. Vico.

l’Associazione Cipolla di Vatolla e il prodotto di eccellenza locale

Nata nel 2014, l’Associazione Cipolla di Vatolla di natura privatistica, senza fini di lucro e con valenza di pubblica utilità sociale e rilevanza di interesse pubblico agisce sul territorio con finalità di promozione sociale e di valorizzazione delle realtà e delle potenzialità naturalistiche, culturali, storico-artistiche, turistiche ed enogastronomiche. La presidente Angela Marzucca, manifestando nelle sue parole un profondo l’orgoglio e l’amore per la propria terra, afferma: «ci auspichiamo che Vatolla sia conosciuta e apprezzata anche attraverso il suo prodotto d’eccellenza: la cipolla. L’associazione ha avviato vari progetti, che mirano alla rinascita del territorio, e che sono animati soprattutto da donne, anche giovani, che non vogliono abbandonare il Cilento. Un esempio di queste iniziative è la festa della cipolla, che ogni estate si organizza a Vatolla e che ha ottenuto nel corso degli anni un riscontro crescente, gettando le basi di un percorso enogastronomico, che favorisca diverse forme di  turismo e la diffusione di un prodotto, riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO». La cipolla di Vatolla (Allium cepa L.) è un ecotipo, un elemento della biodiversità del Cilento, coltivato secondo tradizioni antiche nelle zone rurali di questo magnifico borgo. Questa peculiare varietà di cipolla differisce da tutte le altre per la particolare dolcezza e delicatezza e per la presenza di sostanze, come flavonoidi e quercetina, che favoriscono il benessere del corpo. I semi della cipolla di Vatolla arrivano dall’Oriente, forse dall’Afghanistan, portati dai monaci Basiliani in fuga dalle persecuzioni che si realizzarono dopo l’anno mille. Il microclima locale, le caratteristiche e la biodiversità dei suoli dei sistemi di terre del Cilento e la continuità della tradizione contadina da parte delle popolazioni locali hanno determinato le caratteristiche di questo vegetale, unico nel suo genere.

La cipolla, prodotto di eccellenza di Vatolla. Foto dell'Associazione la Cipolla di Vatolla.

Il borgo e le sue bellezze

È stata Arianna C. con la sua bravura a creare un percorso, che ha reso possibile apprezzare le meraviglie del luogo: ella con grande disponibilità ha accolto i visitatori ed ha esposto in modo garbato ma con partecipata emozione  le caratteristiche e la storia dei siti di interesse del borgo. Il tour è cominciato con la visita alla Chiesa Santa Maria Delle Grazie. Le prime notizie riguardo la chiesa risalgono all’XI secolo. I pannelli, facenti parte di un sarcofago romano del IV secolo, posizionati ai lati della facciata fanno pensare che essa sia sorta sulle rovine di un tempio romano poiché raffigurano le divinità pagane di Pan, Dioniso, Bacco e Sileno. L’interno della struttura, in parte restaurata, è costruita su tre navate e notevole importanza e pregio sono gli affreschi raffiguranti santi bizantini, come San Francesco d’Assisi e San Francesco di Paola. In questa chiesa lo stesso Vico assisteva alla Santa Messa con la famiglia Rocca.

Chiesa Santa Maria Delle Grazie. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.
Affresco della Chiesa Santa Maria Delle Grazie.

Imponente  alla vista è il Castello- Palazzo Vargas : eretto probabilmente prima dell’Anno Mille per mano dei Longobardi con la funzione di “sentinella” e di primo ostacolo, per chi avesse voluto avventurarsi sulla via di Lucania e fu poi reso il palazzo di residenza dalla famiglia feudataria Griso nel XVI secolo . Si tratta di una costruzione a pianta trapezoidale, circondata da quattro torri cilindriche. Passato successivamente in possesso dei marchesi Rocca, il palazzo divenne la dimora di Gian Battista Vico. Nel 1767 la struttura divenne di proprietà di un nobile napoletano, di origini spagnole: Francesco Vargas.  All’interno vi è un’ampia biblioteca di testi storici e critici che riguardano il grande filosofo.

Castello-Palazzo Vargas. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.
Cortile del Castello-Palazzo Vargas. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.

Continuando il percorso, è possibile ammirare la Cappella Di San Nicola . Si tratta un’antica chiesetta padronale, posseduta in origine dalla famiglia Cocozza e poi da questa donata alla comunità francescana del Convento della Pietà. Il culto di San Nicola, e anche la sua statua, furono portati a Vatolla dagli abitanti di Avella. Probabilmente risale al XIV secolo.

la Cappella Di San Nicola. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.
Interno della Cappella Di San Nicola. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.

Il cammino si è concluso con la visita Convento S. Maria Della Pietà, fondato nel 1619 su un terreno donato ai francescani dalla Universitas, recuperando un’antica struttura di una cappella detta “della pietà”, in cui oggetto di grande venerazione era un affresco ritenuto miracoloso dal popolo. Soppresso nel decennio francese, fu riaperto nel 1815, dopo sostanziali lavori di restauro. Oltre all’antica cappella, di notevole importanza sono gli affreschi interni e alcuni elementi artistici. Vico fu assiduo frequentatore del Convento della Pietà, dove era solito discorrere con i frati oppure consultare la biblioteca interna, che conteneva testi su cui il noto filosofo condusse i suoi studi e da tali libri, all’ombra dell’ulivo posto di fronte al Convento in cui Vico soleva riposare, leggere e meditare, prese forma la sua  Scienza Nuova, consacrando il pensatore come punto di riferimento dello scenario filosofico dei secoli successivi.

Convento S. Maria Della Pietà. Foto dell'Associazione Cipolla di Vatolla.

Vatolla stimola una profonda curiosità, una straordinaria sete di conoscenza in chi la osserva e non delude né la mente né l’anima, perché dà testimonianza tanto della fierezza della tradizione rurale, quanto delle meraviglie dell’ingegno umano. Noi Borgonauti  ci auguriamo, dunque, che altri possano conoscere e  godere del fascino particolare e ricco di sfumature di questo sito, apprezzando ogni dettaglio nel quale il tempo ha dato manifestazione tangibile della propria mano, incantandosi e  perdendosi nella profonda devozione religiosa, che il luogo esprime, e infine emozionandosi nel calpestare lo stesso suolo, nell’abbandonarsi negli stessi luoghi in cui il filosofo Vico ha dato voce al suo pensiero.

                                                                                                                               Marica Fiorito

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